Case famiglia

Chi siamo

Una delle iniziative avviate dall’ Associazione Wakatuya è la creazione di un progetto senza scopo di lucro di animazione ed educazione con bambini e ai ragazzi di 4 Case famiglia di Roma:

  • La casa famiglia Villa San Francesco nasce nel 1970 come centro di accoglienza per bambini e ragazzi senza famiglia o con situazioni genitoriali non adeguate al sostenimento del minore. La struttura accoglie fino ad un massimo di 20 bambini e viene portata avanti da un nucleo di suore francescane.
  • Il protettorato San Giuseppe nasce nel 1884. Attualmente gestisce quattro case famiglia, dove vengono accolti bambini e ragazzi da 3 a 17 anni, per un massimo di 30 minori. Il personale è formato da prevalentemente da educatori professionali.
  • La Casa famiglia Il Ciliegio nasce nel 1995, ed ha operato fino al 2000 in convenzione con il Comune di Roma e dal 2001 è in regime di accreditamento. La struttura è situata in un appartamento ed accoglie fino a 10 minori preadolescenti ed adolescenti, con gravi problemi familiari e disagio psicosociale. La struttura è gestita da 6 educatori professionali.
  • Casa Betania è nata nel 1993, nel territorio romano, dal desiderio di un gruppo di famiglie e singoli riuniti nella Cooperativa L’Accoglienza, di offrire un luogo di accoglienza per bimbi e mamme in difficoltà. All’interno di Casa Betania ci sono diverse realtà di accoglienza: Casa Betania (una famiglia residente che accoglie fino a 6 bambini), Casa di Marta e Maria (casa famiglia che accoglie gestanti e madri in difficoltà), Casa di Chala e Andrea e Casa di Jessica e Mauro (case famiglia che accolgono bambini con disabilità). Nello specifico noi di Wakatuya accogliamo i bambini e le bambine che sono o sono stati residenti nella Casa di Marta e Maria.
  • La Comunità Donna “DON ORIONE” – ROMA nasce nel 2021 ed è una Comunità Alloggio per donne in difficoltà e per gli eventuali figli minori (maschi e femmine) realizzata dalla PeopleTakeCare-APS. Offre una risposta socio-assistenziale alle donne, anche minorenni, che siano gestanti o madri in situazione di disagio sociale, che non possono provvedere autonomamente al proprio sostentamento e che non abbiano un tessuto familiare adeguato che sia di supporto anche al fine di tutelare il figlio/a concepito/a e la maternità, alle donne vittime di violenza fisica e/o psicologica anche con eventuali figli minori per le quali si renda necessario il distacco dal luogo in cui è avvenuta la violenza e l’inserimento in una comunità, alle donne vittime della tratta e dello sfruttamento sessuale che avendo scelto di uscire dal circuito della prostituzione, necessitano di un inserimento in una comunità destinata alla protezione, al sostegno e all’accompagno per il recupero di funzioni di autonomia e di autogestione.

La realizzazione di questo progetto prende piede grazie alla nostra conoscenza e collaborazione da diversi anni con la Casa Famiglia Villa San Francesco e dalla successiva richiesta da parte delle suore di dare la possibilità ai bambini e ai ragazzi dell’istituto di uscire dal loro contesto quotidiano facendogli vivere un’esperienza formativa anche con altri bambini. Successivamente il progetto si è allargato anche alle altre 4 Case famiglia.

Le attività e gli obiettivi

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Il seguente progetto si sviluppa attraverso incontri pomeridiani, gite domenicali e campi invernali ed estivi.

Si articola in attività sportive (giochi e tornei), intrattenimenti espressivi (canti, balli e spettacolini teatrali) e lavori manuali (laboratori di vario genere) e si prefissa obiettivi quali la crescita personale, il rispetto delle regole dei giochi a cui partecipano, la cura verso i più piccoli, l’ascoltare gli altri e l’essere sempre responsabili, generosi e leali in ogni circostanza.

Lo strumento principale per concretizzare questi obiettivi educativi è la creazione di un’identità diversa dalla loro realtà quotidiana, mediante l’inserimento dei partecipanti in un’ambientazione nuova per tutti, nella quale ogni bambino parta dalle medesime condizioni, abbattendo qualsiasi possibile differenza. In questo caso l’ambientazione scelta è quella degli indiani d’America.

Fondamentale in questo progetto è l’interazione tra bambini e ragazzi con diverse situazioni familiari: si cerca di creare tra gli educandi un ambiente di amicizia sana, di svago, di riferimento e di crescita reciproca, facendo tesoro proprio delle loro situazioni di partenza, trasmettendo a tutti i partecipanti gli stessi valori educativi indifferentemente dalla loro situazione familiare e sociale.